Milano, 20 gennaio 2008
Dal 1994 al 2006, la quota di medicinali equivalenti prescritta dai medici britannici è passata dal 51% all'84% del totale prodotti indicati in ricetta. Ma secondo alcuni parlamentari l'aumento non è sufficiente. In un rapporto, il Committee of Public Accounts sprona infatti i medici inglesi a privilegiare in modo ancora più forte i farmaci non marcati. Obiettivo: far risparmiare al Servizio sanitario nazionale britannico 8 miliardi di sterline (11 miliardi di euro). ""Il National Health Service (NHS) - avverte il presidente del comitato, Edward Leigh - spende ogni anno almeno 200 milioni di sterline (268 milioni di euro) in più di quanto dovrebbe, proprio perché i medici generalisti prescrivono troppe specialità"". Ma i camici bianchi sotto accusa non ci stanno: ""I medici britannici sono tra i principali prescrittori di prodotti generici - assicura Bill Beeby, responsabile Clinical and Prescribing del General Practitioners Committee, interno alla British Medical Association - E nel Regno Unito il livello di generici prescritti è vicino al massimo possibile"", sottolinea. Senza contare che, precisa l'esperto, ""vi sono casi in cui prescrivere un farmaco equivalente non è la scelta migliore per quel determinato paziente. I medici, infatti, devono decidere la terapia più indicata nell'interesse del proprio assistito"". Nel loro report, invece, i parlamentari inglesi ribadiscono che, quando è appropriato dal punto di vista clinico, i camici bianchi devono scegliere medicinali dei quali esiste la versione equivalente. Il Committee of Public Accounts suggerisce infine al Nhs alcune strade per aumentare il ricorso ai farmaci generici da parte della classe medica: definire formulari e indicatori prescrittivi mirati a questo obiettivo, incentivare i camici bianchi a prescrivere equivalenti, e informarli dell'impatto dei prodotti di marca sulle casse del NHS, magari stampandone il costo sulla confezione. ""I farmaci non utilizzati o sprecati costano al NHS almeno 100 milioni di sterline (135 milioni di euro) ogni anno"", concludono.
Fonte
Adnkronos Salute