Milano, 8 gennaio 2008

La Food and Drug Administration ha dato l'allerta sui bifosfonati. L'agenzia statunitense ha informato operatori sanitari e pazienti sulla possibilità che le persone in terapia con questi medicinali sviluppino dolori invalidanti a ossa, articolazioni e muscoli. La FDA invita i medici a monitorare con attenzione le condizioni dei propri assistiti in cura con bifosfonati e, nei casi in cui lo ritengono opportuno, consiglia di valutare una temporanea sospensione del trattamento in atto. I farmaci in causa sono il risedronato (Actonel  e Actonel/Ca, Procter&Gamble e Sanofi-Aventis), il pamidronato (Aredia, Novartis), l'ibandronato (Boniva/Bonviva, Roche e GlaxoSmithKline), l'etidronato (Didronel, P&G), l'alendronato (Fosamax e Fosamax/D, Merck & Co.), l'acido zoledronico (Reclast/Aclasta e Zometa, Novartis) e il tiludronato (Skelid, Sanofi-Aventis). Benché per tutti questi prodotti il rischio di gravi dolori muscoloscheletrici sia specificato nel materiale informativo allegato, precisa la FDA, la possibile associazione tra impiego di bifosfonati e grave dolore muscoloscheletrico deve essere considerato attentamente dagli operatori sanitari perché può interferire con l'efficacia della terapia o rendere necessaria la somministrazione di analgesici. In certi casi l'effetto collaterale insorge entro alcuni giorni dall'inizio della cura, in altri dopo mesi o anni. Sospendendo il trattamento, prosegue l'agenzia del farmaco statunitense, alcuni pazienti riferiscono la scomparsa dei sintomi, mentre altri un miglioramento lento o incompleto. I fattori di rischio che predispongono alla comparsa di questo effetto indesiderato legato alla cura sono ignoti, conclude la FDA.    

Fonte
Adnkronos Salute

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