Roma 14 novembre 2007

Farmindustria esprime la propria contrarietà all'ipotesi di pubblicizzare i medicinali etici, attualmente all'esame del Parlamento europeo, ma adottata da anni negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda. ""Il farmaco ha un contenuto tecnico - afferma Claudio Cavazza, vicepresidente dell'associazione - che deve restare in mano ai tecnici, e non può essere volgarizzato. Possono essere utili campagne di sensibilizzazione per insegnare a riconoscere meglio i sintomi di malattie ma non possono essere collegati al suggerimento di una terapia, che deve rimanere in mano al medico. Il farmaco - continua Cavazza - è un bene prezioso e non può essere un bene di consumo. Deve essere quindi mantenuto nell'ambito della conoscenza e del rapporto fra il medico e il paziente"". Farmindustria si proclama ""favorevole alla pubblicità di medicinali di uso quotidiano per piccole patologie"" e ""contraria a quella che riguarda le grandi malattie, per le quali il mezzo pubblicitario sarebbe inopportuno"". Contrario all'ipotesi anche Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, che rincara la dose: ""In Europa arriviamo sempre tardi, perché negli Stati Uniti, dove è permessa la comunicazione diretta al pubblico, si sta già discutendo sulla sua reale utilità, anzi sui considerevoli svantaggi che ne sono derivati"".

Fonte
Adnkronos salute

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