Roma, 26 settembre 2006

Pesanti critiche al sistema con cui, in Gran Bretagna, vengono fissati i prezzi dei farmaci. Sistema che, secondo un report dell'ufficio nazionale di Commercio equo (Oft), se modificato potrebbe far risparmiare al National Health System (Nhs) ben 500 milioni di sterline l'anno, pari a 715 milioni di euro. I prezzi dei medicinali 'griffati', nel Regno Unito, vengono controllati dal cosiddetto Pharmaceutical Regulation Scheme (Pprs), molto gradito alle industrie britanniche. Lo schema consente infatti a singole aziende di stabilire il prezzo dei loro prodotti, all'interno di un tetto massimo sui profitti individuali che è lecito raggiungere. Secondo questi accordi, le industrie ricevono anche buoni per investimenti in ricerca. Il Pprs è stato però ferocemente attaccato nel report dell'Oft, in cui si accusa lo stesso meccanismo di favorire le aziende farmaceutiche. Nel documento, in particolare, si richiama alla necessità di introdurre il monitoraggio delle 'performance' dei medicinali una volta introdotti sul mercato, con eventuali riduzioni dei prezzi per quelli che mostrano la più scarsa efficacia. Tutto questo - secondo le stime degli esperti - potrebbe valere un ingente risparmio annuo per il Nhs inglese, che non gode certo di ottima salute. Ma secondo Noel Staunton, direttore del consiglio di gestione farmaceutica di EyeforPharma, gruppo specializzato nell'informazione di settore, ""si tratta di una proposta difficile e macchinosa da mettere in atto. E i politici non verranno certo dissuasi dall'ufficio di commercio a intraprendere questa nuova strada. In più, il National Institute for Health and Clinical Excellence (Nice), organismo preposto al controllo sul rapporto costo-efficacia dei farmaci, in questo modo verrebbe 'intasato' da troppo lavoro"".

Fonte

Adnkronos Salute

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