Roma, 10 luglio 2007

""Federfarma non rappresenta la totalità dei farmacisti italiani perché conta su 16  mila dei 70 mila professionisti, eppure il ministro della Salute Livia Turco continua ad avere un canale preferenziale con questa  federazione"". E' l'attacco di Sergio D'Elia, deputato nella Rosa nel  pugno, intervenuto oggi a Roma davanti al ministero della Salute  insieme a circa 200 fra farmacisti non titolari e associazioni di  consumatori per sostenere, con un sit-in, la liberalizzazione dei  farmaci di fascia C con obbligo di ricetta in supermercati,  parafarmacie e altri esercizi abilitati. Liberalizzazione a cui il  ministro si è detta contraria.  Il rappresentante della Rnp lamenta le pressioni che Federfarma  avrebbe fatto nei confronti del ministro per poter respingere, in  Senato, l'emendamento già approvato alla Camera. ""La Turco deve  dialogare con tutti coloro che lavorano per il servizio farmaceutico - prosegue D'Elia - e non solo con Federfarma. Invece il ministro ascolta solo una campana, per di più potentissima: una lobby che da  mezzo secolo blocca il mercato dei farmaci operando in regime di  monopolio lautamente sovvenzionato dallo Stato"". Per il deputato  bisogna dare ""al cittadino la libertà di scegliere. Ognuno deve poter  decidere come e dove acquistare i farmaci di cui ha bisogno. Non può  essere lo Stato a decidere chi vende un medicinale, anche perché  questi prodotti non sono a carico del Ssn, ma del paziente"", conclude.

Fonte
Adnkronos Salute

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