Roma, 8 maggio 2007

I farmaci analgesici a base di sostanze cannabinoidi, inseriti nella tabella degli stupefacenti a uso terapeutico, ''non sono ancora presenti in Italia. Siamo in attesa, come vuole la procedura, della domanda di registrazione da parte delle aziende farmaceutiche. Nel frattempo è possibile importarli dall'estero, previa autorizzazione del ministero''. Lo chiarisce il ministro della Salute Livia Turco, in collegamento telefonico con la trasmissione 'La radio ne parla' su Radio1, dedicata alle terapie contro il dolore e ai farmaci a base di cannabinoidi autorizzati per uso terapeutico da un decreto del ministro Turco di recente pubblicato in Gazzetta ufficiale. ''E' un'espressione di civiltà - sottolinea il ministro - promuovere le terapie anti-dolore. E' doveroso consentire al maggior numero possibile di persone di vivere la malattia senza sofferenza: i derivati della cannabis sono una di queste opportunità e mi è sembrato doveroso procedere in tal senso, inserendole nel Ssn, sulla base della tante evidenze scientifiche''. Secondo alcuni dati raccolti, ben 200 mila sarebbero i pazienti che hanno utilizzato questi farmaci. Ogni confezione di uno di questi medicinali costa 480 euro: garantirli ai pazienti sarà oneroso per la sanità pubblica? ''Se queste specialità - risponde la Turco - sono state inserite nella farmacopea, vuol dire che il Ssn se ne fa carico''. Le affermazioni di quanti, in particolare dall'opposizione, hanno rimproverato al ministro che con questo decreto legalizzava le droghe leggere, ''sono cinismo politico - replica la Turco - stiamo parlando di farmaci, non di spinelli''. Critiche rientrate in fretta, perché i farmaci derivati della cannabis godono ""della forza delle evidenze scientifiche. Ci sono i dati dell'Oms - afferma - che dicono che i derivati della cannabis trovano un'indicazione terapeutica in vari casi per i pazienti con tumori e Aids. E sono in corso sperimentazioni cliniche sull'uomo come il trattamento dell'asma, del glaucoma e per valutarne l'attività antidepressiva. Quando ci sono evidenze scientifiche che dicono che un farmaco fa bene, credo che le dispute politiche lascino il tempo che trovino''. Sollecitando un'approvazione veloce della norma per semplificare la prescrizione degli oppiacei contro il dolore, all'esame del Senato, la Turco si dice ''fiduciosa, perché vedo un cambiamento di clima in Italia sulle terapie del dolore''.


Fonte
Adnkronos Salute

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