Roma, 23 ottobre 2006


Le ricette fantasma hanno creato un ammanco di 450 milioni di euro. Si tratta di prescrizioni non riconosciute perché, per esempio, la firma del medico è illeggibile, il codice fiscale del paziente sbagliato, il malato addirittura defunto o il medico mai esistito. Di fatto, però, i farmaci prescritti sono stati emessi dal farmacista e il costo finisce per gravare sulle casse della Regione. Tanto da rappresentare quasi un quarto del deficit sanitario regionale.
Nel Lazio il fenomeno ha assunto dimensioni gravi. Se infatti a livello nazionale le ricette fantasma rappresentano il 7-8% del totale delle prescrizioni, qui il dato lievita al 20%. ""Ed è giunto il momento - sottolinea Pierluigi Bartoletti, segretario regionale della Federazione medici di famiglia (Fimmg) - di far luce su questa zona oscura"". Anche perché, dietro le ricette non riconosciute, potrebbe nascondersi ""la truffa, il malaffare - spiega Bartoletti - se prendiamo per buona, per esempio, l'esperienza campana"".

Fonte
Adnkronos Salute



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