Roma, 13 luglio 2006
“E' ridicolo e inutile questo provvedimento. Spesso i cittadini non hanno con sé il codice fiscale e allora che si fa? Si blocca tutto?”. Così Ernesto La Vecchia, della segreteria nazionale della Cumi-Aiss, commenta l'entrata in vigore dell'obbligo di indicare il codice fiscale dei pazienti sulle ricette cosiddette non ripetibili. “E poi - aggiunge - a che serve questa nuova prassi, considerato che il costo dei farmaci prescritti in queste ricette è a carico dei cittadini? Cosa si controllerà? Sembra una di quelle trovate da vacanze estive. Una cosa è certa, a pagare le conseguenze di questo obbligo saranno i medici. E con loro i pazienti, che si vedranno negare la prescrizione di un farmaco, pur avendo diritto, solo perché sprovvisti di codice fiscale. Ci opponiamo con tutte le nostre energie - fa sapere La Vecchia - e chiediamo che si convochino i sindacati di categoria e che si facciano immediatamente le dovute modifiche”.
Fonte
Adnkronos Salute
Articoli Correlati
Da farmaci contraffatti perdite per 10 miliardi euro e 38 mila posti di lavoro
La presenza di farmaci contraffatti nel mercato Ue provoca ogni anno alle aziende farmaceutiche che agiscono nel rispetto della legge una perdita...
Rapporto biotech: 202 farmaci disponibili e 324 in sviluppo
Tra grandi medie e piccole sono 211 le aziende italiane di farmaci biotecnologici che danno lavoro a 3.816 addetti con un fatturato complessivo di...
DDL Lorenzin, audizione Fofi: sconfezionare farmaci per allestire galenici
La possibilità di sconfezionare farmaci per allestire preparazioni galeniche tagliate su misura per i pazienti l'aggiornamento del tariffario...
Biosimilari, l'approccio europeo: sicurezza nella flessibilità
Per garantire la diffusione in tempi ragionevoli di soluzioni terapeutiche innovative a costo ridotto occorre cercare un equilibrio flessibile...