Roma, 14 marzo 2006
“Il Ministero della Salute è nettamente contrario alla vendita dei medicinali nei supermercati perché il farmaco fuori dalla farmacia diventerebbe un bene di consumo e non sarebbe più uno strumento di tutela della salute”. Così il sottosegretario alla Salute, Cesare Cursi, ha ribadito la contrarietà del suo dicastero a questa ipotesi, denunciando inoltre - oggi in un incontro con una delegazione di Federfarma -come “esponenti del centrosinistra e altri soggetti, istituzionali e non, continuino a sostenere la necessità che i medicinali da banco siano venduti al supermercato”. “Il ministero, in generale - sostiene Cursi in una nota - è contrario a qualsiasi intervento che tenda a ridurre le garanzie sanitarie a favore dei cittadini. Lo abbiamo ribadito in modo chiaro anche nella risposta alla Commissione europea che chiedeva all'Italia di modificare le norme che oggi regolano il servizio farmaceutico, per favorire l'ingresso di grandi operatori commerciali nella vendita dei farmaci e per permettere a non farmacisti di acquistare farmacie. Anziché spezzare il legame tra farmacia, farmacista e farmaco - aggiunge Cursi - bisognerebbe rafforzare il legame tra farmacia e Servizio sanitario nazionale. Ai cittadini serve una farmacia sempre più professionale e sempre più vicina alle esigenze del territorio”.
Fonte
Adnkronos Salute
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