Roma, 17 febbraio 2006
L'AIFA ha inviato ai medici una informazione di sicurezza, per avvisare dei rischi correlati all'uso di antidepressivi a base di paroxetina nei primi tre mesi di gravidanza. Rischi legati a un lieve aumento di malformazioni cardiovascolari del feto. Tanto che l'azienda farmaceutica GlaxoSmithKline ha rivisto il Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP), scrivendo che “i dati indicano che il rischio di partorire un neonato con un difetto cardiovascolare, a seguito dell'esposizione materna alla paroxetina, sia inferiore al 2/100. A fronte del rischio atteso pari a circa 1/100 nella popolazione generale”. Da qui la raccomandazione a usare la sostanza “solo quando strettamente indicato. Il medico, all'atto della prescrizione, dovrà valutare l'opzione di trattamenti alternativi in donne in gravidanza o che stiano pianificando una gravidanza”. Per questa ragione anche l'AIFA raccomanda ai medici italiani “di somministrare la paroxetina solo quando i potenziali benefici superino i potenziali rischi”.
Fonte
Adnkronos Salute
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