Roma, 16 luglio 2006

Benefici ma anche rischi con l'anti-osteoporosi raloxifene (Evista) di Eli Lilly, se si esaminano patologie diverse da quella per cui il farmaco è nato. Il dato emerge da un trial condotto su circa 10mila donne: il trattamento riduce infatti l'incidenza di fratture e cancro al seno, ma le pazienti sono più a rischio di incappare in ictus (anche fatali) e trombosi. I medici diretti da Elizabeth Barrett-Connor dell'University of California a San Diego pensavano che il farmaco, che è un modulatore selettivo dei recettori estrogenici, potesse aiutare a prevenire i problemi cardiovascolari, perché riduce la colesterolemia e migliora altri indicatori del rischio. Ma dopo aver confrontato l'effetto del medicinale con un placebo per cinque anni e mezzo, gli studiosi hanno scoperto che il prodotto non ha proprietà cardioprotettive. I risultati dello studio, pubblicati sul New England Journal of Medicine, hanno evidenziato infatti luci e ombre. Il farmaco avrebbe ridotto il rischio di cancro al seno del 44% rispetto al placebo, ma avrebbe anche aumentato il pericolo di ictus fatali del 49% e di trombi (44%).

Fonte
Adnkronos Salute

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